W il Superbonus! Rifacciamo il nostro condominio, così risparmiamo sulle bollette di riscaldamento, si rivaluta l’immobile e facciamo l’intervento quasi a gratis!
In un mondo ideale sarebbe così. Ma nella realtà abbiamo rilevato che nel fare la verifica preliminare, s’incontrano i primi grandi ostacoli: le non conformità edilizie. Se gli immobili non sono regolari, non può partire la pratica di sgravio fiscale.
La partenza del superbonus è decisamente intralciata dalle carenze edilizio-urabistiche che caratterizzano i condomini italiani. La cultura dell’abuso che ha sempre contraddistinto il nostro paese e che sembrava non avesse mai fine, è improvvisamente esplosa con tutti i sui risvolti negativi. Se non c’è sanatoria, niente bonus fiscali. I problemi maggiorni si riscontrano con gli interventi trainati, dove si deve verificare la singola unità immobiliare, spesso oggetto di piccole/grandi modifiche (abbattimento tramezze, allargamento stanze, pergolati, verande, ecc).
L’altro problema è il tempo. Per le procedure di sola verifica si perdono decine di giorni; a Brescia 30 giorni solo per il semplice accesso agli atti, figuriamoci per una sanatoria dove è necessario un confronto con i tecnici comunali (loro sono gli stessi ma con una mole di lavoro enorme ed alle prese con le limitazioni covid). Poi, una volta presentata la pratica edilizia, si devono attendere gli esiti.
In queste situazioni i giorni passano inesorabilmente ed il 2022, termine massimo per la chiusura lavori, è dietro l’angolo.
In quest‘articolo di Rete Irene, un tecnico impegnato nel quotidiano con queste difficoltà, evidenzia i problemi che si devono affrontare e propone delle modifiche alle norme, a partire dall’eliminazione della doppia conformità urbanistica.
Marco Firmo – Studio Associato Firmo